Il mercato degli abiti oversize in costante crescita
Milano, 19 giu. (Apcom) - Negli Stati Uniti quasi due terzi delle donne sono sovrappeso o obese e per questo l'industria della moda si adegua e durante la settimana della moda di New York sono stati presentati nuovi marchi e linee per le taglie comode. Le donne non proprio longilinee sono stanche di comprare informi tendoni colorati o di frugare pavidamente nei negozi premaman per potersi vestire e cercano negozio adatti alle loro esigenze.
Così Gwen DeVoe, ex modella oversize, oggi una "taglia 18" cioè in misure italiane una 52, ha lanciato la "Full-Figured Fashion Week", la settimana della moda per le prosperose. "E' una questione di affari" chiosa, racconta il New York Times. I medici incoraggiano le donne a dimagrire, ma grandi magazzini come Forever 21 e Target, e anche designer di grido come Elie Tahari hanno deciso di ripartire dalle curve. Perchè in questi tempi di recessione è una delle nicchie di mercato in cui ci sono possibilità di crescita, in tutti i sensi.
Il mercato degli abiti oversize nei 12 mesi fra aprile 2009 e aprile 2010 è cresciuto del 1,4% a fronte di una contrazione generale del settore dello 0,8%. Ma attenzione, fare vestiti per le donne grasse è molto complicato. Chi crea moda si appoggia alla vanità delle signore, chi crea moda per le signore grasse al contrario deve lenire l'insicurezza delle clienti. "Mi hanno detto tante volte che nessuno sogna di essere una donna grassa. E' vero, ma bisogna lavorare con quel che si ha" commenta DeVoe.
Le donne sovrappeso non sono uniformi: c'è chi ha più adipe sui fianchi, o sulla pancia, o sul seno. E quindi, ad esempio, una taglia 52 non va affatto bene per tutte. I vestiti over size (che partono in genere dalla taglia 14, cioè l'italiana 48) costano di più perché richiedono più stoffa, processi produttivi diversi, e soprattutto tagli molto diversi.
Al momento sul mercato statunitense, abiti e accessori per donne "prosperose" rappresentano il 17 per cento del totale, nettamente al di sotto della percentuale potenziale di clientela.